giovedì 27 aprile 2017

Tanto per parlare



“NON SONO D’ACCORDO CON QUELLO CHE DICI, MA DAREI LA VITA PERCHE’ TU POSSA DIRLO.” - VOLTAIRE

Oggi, quanti Voltaire conosci che potrebbero dire questa frase?
Quanti insegnanti lo citerebbero in classe? Quanta gente sarebbe disposta a fare ciò che c’è scritto, sapendo di poter sentire idee discordanti dalla sua? Quante istituzioni la userebbero come slogan?
Forse soltanto alcuni sarebbero disposti a battersi per la libertà altrui, che sia essa di stampa, di opinione o di espressione. Perché è più semplice difendere le proprie credenze e le proprie idee, piuttosto che sforzarsi a difendere dei deboli, degli “sfigati”, gente impopolare che non ottiene mai attenzione. Perché schierarsi con quelli e sembrare meno “forti”?
Probabilmente, se ancora oggi c’è gente che non ha le stesse possibilità di esprimersi di altre, l’attuale società ci offre un modello di libertà solamente formale, apparente. Crediamo, di essere davvero liberi nelle nostre scelte, ma se ci si sofferma maggiormente su quelle “regole” che rimangono latenti nella nostra società, scopriamo di non esserlo davvero, e si finisce così per essere influenzati nello scegliere anche quando si ‘sceglie di non scegliere’: se fossimo davvero liberi, nessuno a scuola si scandalizzerebbe per una gonna e la calzamaglia, quando poi sappiamo benissimo che se questo “outfit” andasse di moda, tutti come caprette lo imiteremmo.

Come si potrebbe allora far valere questa bella frase?
La  verità in mano non ce l’ha nessuno, ma forse con piccoli gesti quotidiani qualcosa si può fare: incominciamo con il far valere la nostra opinione, vestiamoci come vogliamo, esprimiamoci come meglio crediamo e condividiamo i nostri pensieri, condanniamo le ingiustizie, lottiamo per i più “deboli” e battiamoci per noi, ma sempre con rispetto, moderazione e tatto, dando la possibilità agli altri di controbattere ed affermarsi, e sperando di poterci confrontare sempre con insegnanti, genitori o amici disposti a farlo (questo è quello che per gli antichi era la “dialettica”).

Sarà una visione utopica e poco realizzabile?
Certamente, esisteranno sempre i ragazzi popolari, i “fighi” che detteranno legge, e gli “sfigati”, gli emarginati, che  staranno fuori dalla società e   la subiranno, e ci sarà sempre moltissima gente più “potente” di noi con cui dovremo avere a che fare tutti i giorni, ma troveremo anche gente più in basso, la quale esige di essere libera, e solo quando la lasceremo esprimersi, potremo pretendere la stessa cosa per  noi.
Jacopo Bertone & Enrica Groppo

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