Sin da piccola ho sempre avuto uno scopo. Come diceva mia
mamma: da grande troverai un marito e, insieme a lui, costruirai una famiglia
che non lascerai mai e ti supporterà sempre. Sono cresciuta in questa realtà.
Non so se per di mia iniziativa avrei scelto una vita diversa. Loro hanno deciso per me
e io non avrei mai potuto deluderli.
Io non sono una di quelle ragazze che tutti definirebbero bella
e popolare ma, per mia fortuna, a 25 anni ho incontrato un ragazzo che si è
innamorato di me. Certo, non è un amore come di quelli di cui si parla nei
film… lui non mi tratta come se fossi l’unica al mondo, anzi a volte sembra
proprio non ricordarsi di me, ma non è colpa sua, è sempre così impegnato e
stressato…
Mia mamma ogni tanto mi domanda: “Quando arriveranno i miei
nipotini?”. Ha anche ragione; ormai il tempo sta passando e non mi posso permettere di perdere questa
occasione. Ho parlato con Paolo ed è d’accordo, ci proveremo.
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Ormai sono passati due mesi ma non riesco a rimanere incinta. Domani andremo dal ginecologo, ho paura di essere io quella sbagliata.
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Le mie paure sono diventate realtà: ieri non è andata bene, ho
fatto delle analisi ed ho scoperto di non poter avere figli. Appena il medico
ce lo ha comunicato, a Paolo sono venute le lacrime agli occhi e non mi ha più
rivolto una parola. A casa mi ha tirato due ceffoni facendomi finire a
terra, e una volta a terra due calci da farmi perdere il fiato. Ne ho parlato
con mia madre e sono d’accordo con lei: non è colpa sua, l’ho privato del suo sogno, tutti avrebbero
reagito così. E' colpa mia.
Ormai io e Paolo non parliamo più, io non esco più. Da quando è
successo il fattaccio non oso più contraddirlo, non voglio dargli altri
dispiaceri. Ho deciso di non uscire più con le mie amiche, lui è sempre così
geloso. Ho deciso di lasciare il lavoro, devo stare a casa a prendermi cura di
lui.
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Ormai è passato un anno.
Oggi sono uscita, lui era in ufficio. Per strada ho incontrato una
donna: neppure la conoscevo, mi sono fidata del sorriso. Del resto non riuscivo più a tenermi tutto dentro: le ho raccontato ogni cosa.
Per la prima volta, ho trovato qualcuno che mi ha detto che non è colpa mia.
Quando ci siamo salutate, ho deciso di andarmene di casa. Ho fatto la valigia di corsa e sono scappata via.
Mentre il treno mi porta via, non so dire dove andrò e chi incontrerò. Ho cominciato col ritrovare me stessa, il resto di certo verrà.
Beltramo Beatrice
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