Questo è un tema molto delicato e per questo deve
essere affrontato non solo utilizzando discorsi filosofici e rifacendosi al
passato, ma buttando un occhio alla realtà e alla nostra coscienza.
Prima di tutto è bene dare una definizione di
Chiesa: “comunità di cristiani che professano la fede e la dottrina di Cristo”
(Dizionario Olivetti). Il termine deriva dalla parola greca Εκκλεσια (Ekklesía), che
significa "assemblea” o “color che sono convocati”. Perché però, quando
parliamo di Essa, ci riferiamo al clero o agli edifici? La Chiesa siamo noi
cristiani, la chiesa sei tu che stai leggendo, indipendentemente da ciò che
fanno e dicono gli altri. È troppo facile delegare al clero il compito di
rappresentare Dio e stare a giudicare gli sbagli che esso compie; è comodo
essere cristiani solo ogni tanto facendo, come si dice, “di tutta l’erba un
fascio”.
Al mondo esistono
consacrati che per noi non possono che essere un esempio: non sono ricchi, anzi
sanno donare tutto con gioia, senza stancarsi mai. Accolgono chi soffre,
cercano e aiutano chi si è smarrito. Non vivono sotto i riflettori ma nel cuore
della gente e di Dio grazie all’amore che offrono al mondo. È vero che forse
non possono capire bene cosa vuol dire farsi una famiglia, ma ne esistono
alcuni che sanno essere padri e madri più di tanti genitori.
Purtroppo però ci si
sofferma di più sulle azioni negative del clero perché sono quelle che fanno
più scalpore. Ma perché ci scandalizziamo per un anello d’oro e accettiamo gli
stipendi spropositati che riceve chi fa determinati lavori? È vero gli uomini
di Chiesa dovrebbero essere esempio di umiltà e povertà, ma quante volte noi
non lo siamo? Non centra essere laici o consacrati, dal momento che siamo
cristiani, infatti, siamo chiamati anche noi ad essere in un determinato modo
che però spesso viene meno a causa della nostra condizione umana di fragilità.
Nel libro “La vita di Galileo” di B. Brecht, dopo che il noto scienziato
teorizzò che l’universo non gira attorno alla terra, gli venne chiesto dove
fosse Dio nel suo sistema dell’universo e la sua risposta fu: “In noi, o in
nessun luogo!”. È impressionante la fiducia che questo uomo aveva in Dio,
nonostante tutto ciò che dovette subire a causa della chiesa.
Purtroppo spesso si
parla senza conoscere bene la persona o la cosa che abbiamo di fronte. La
Chiesa è stata ed è tuttora maschilista, ma in nessun libro e in nessuna
filosofia è presente un Dio che ha saputo donare anche alla donna una dignità
così bella. Un esempio può essere il fatto che le prime a vedere e riconoscere
Gesù dopo la resurrezione siano proprio state donne e che a loro sia stato
affidato il compito di portare questo messaggio, come a dire che il sesso
femminile ha un cuore capace di intuire il bello della vita, molto più di un
uomo.
Nessuno può dimostrare
che Dio esista, come nessuno può dimostrare il contrario. In ogni caso Egli non
deve essere concepito come una risposta ai perché della gente. Ci sono tante
cose che non si potranno mai spiegare, cose che invece è bello gustare con
stupore, a volte vivere con fatica e dolore. Non è vero che la scienza ci
spiega tutto: oggi più che mai, la scienza ammette tanti suoi limiti e sbagli,
come la fede. Dovremmo essere tutti più umili e rispettosi nei confronti
dell’altro, senza chiederci chi ha ragione, ma aiutandoci tutti a costruire un
mondo migliore. Chi con il suo Dio e chi senza, ma tutti togliendo dalla nostra
mente la pretesa di poter spiegare tutto del mondo e della vita, perché la vita
è bella proprio per questo: perché la puoi scoprire ogni giorno, con la
ragione, con la fede, e soprattutto con il cuore.
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