venerdì 26 maggio 2017

La disinformazione volontaria può mettere a rischio la democrazia? pt.2

La principale peculiarità di un governo democratico è la rappresentazione diretta, tramite il voto, della volontà popolare. Per questo motivo, essendo l’operato del governo eletto rivolto a garantire l’interesse degli elettori, il fattore più importante della vita politica dovrebbe essere l’informazione data ai cittadini, che costituisce il tramite indispensabile per la loro partecipazione. Per questo motivo, il pericolo più consistente per un paese democratico è la disinformazione, poiché porta all'esclusione dei cittadini dalla politica, rendendo i nostri rappresentanti una classe elitaria, lontana dalla nostra vita.
Con ironia Giovanni Sartori, politologo e sociologo italianoaffermava: “In nessuna teoria democratica si mette in dubbio il fatto che una delle caratteristiche di una dittatura sia il monopolio dell’informazione”. In questa frase, vi è un messaggio di sensibilizzazione sulla necessità che i sistemi democratici odierni facciano autocritica riguardo al tema dell’informazione, poiché se così non avvenisse potrebbe crearsi il rischio di tendenze monopolizzatrici nella diffusione delle notizie.
Con l’avvento dei giornali digitali sono calati gli acquisti di quelli cartacei. La diffusione delle informazioni sul web, il quale ha come caratteristiche fondamentali la velocità e l’impatto visivo delle notizie con slogan, immagini e riassunti, ha portato la gente ad accontentarsi di un’informazione approssimativa, anche se più diffusa. Il rischio di questo sistema è quello di rendere possibile la trasmissione di messaggi demagogici a molte più persone, senza dare loro la possibilità di critica, poiché privi di contenuti approfonditi. Le strategie politiche di persuasione hanno da sempre fatto leva sulle manchevolezze del popolo. Infatti, le “generazioni digitali”, essendo nate con la disponibilità delle illimitate facilitazioni di internet, hanno globalmente la tendenza verso una “disinformazione volontaria” ed essa rappresenta un fenomeno culturale che andrebbe affrontato con più considerazione da chi ha responsabilità sociali e politiche, invece di essere sfruttato. Le generazioni che ora non vengono coinvolte nelle scelte politiche si ritroveranno un giorno a dover difendere i loro diritti democratici senza una adeguata esperienza e senza il supporto delle generazioni che le hanno precedute.
Io credo che si debba investire sulla democrazia del futuro necessariamente implementando i sistemi di informazione e di partecipazione, proprio grazie alle risorse digitali, le quali offrono possibilità di coinvolgimento impensabili all’epoca nella quale sono nati gli attuali sistemi democratici. Per questo motivo è di fondamentale importanza il coinvolgimento dei giovani, al fine di aggiornare la nostra democrazia secondo le loro necessità e soprattutto secondo l’evoluzione della nostra cultura.
Fabrizio Galaverna

Nessun commento:

Posta un commento