venerdì 26 maggio 2017

Liberi liberi (libertà di stampa)pt. 2

I nuovi mezzi di comunicazione moderna, come ad esempio Internet, impediscono sempre più il contatto o le esperienze con altre persone, ma sono sempre più evoluti e sviluppati tanto da influenzare profondamente le nostre conoscenze e condizionare il nostro modo di scrivere e, sicuramente, la nostra libertà di leggere senza esserne del tutto consapevoli.
Il ruolo principale dei mass-media, come emerge dalla parola stessa, è quello di diffondere messaggi ed informazioni ad un vasto pubblico. Per questo motivo nella società moderna possono apparire come un vantaggio, poiché ci permettono di essere aggiornati ed informati su tutto ciò che avviene nel mondo in tempo reale e in qualsiasi luogo noi ci troviamo. Ma il problema è rappresentato dal fatto che spesso sono gestiti da persone di grande importanza che li utilizzano per interessi personali, per fornire una visione distorta della società, che può apparire più credibile e quindi influenzare l’opinione della popolazione. Come riportato nell’articolo di Gigio Rancilio del 19 novembre scorso, ad esempio le elezioni del nuovo presidente americano sono state molto condizionate dalle pubblicazioni di notizie su siti web o trasmissioni in televisione che favorivano o svantaggiavano l’uno o l’altro candidato, anche se queste ultime potevano anche essere informazioni scorrette. Appunto per questo si può parlare di manipolazione da parte dei mass-media che influenzano il pensiero delle persone, rendendole anche poco libere nel leggere ad esempio ciò che ritengono più opportuno, poiché  tutto ciò che viene diffuso induce l’uomo verso direzioni già stabilite , per cui ad esempio si diffonde una certa moda, si è condizionati nel modo di vestire, mangiare ecc.
Allo stesso modo possiamo non sentirci completamente liberi di leggere certe notizie, perché appunto i  nuovi mezzi di comunicazione tendono a soffermarsi su alcuni particolari che possono risultare di forte impatto per i lettori, escludendo altri aspetti. Ciò crea un fenomeno che è definito in psicologia come “euristica della disponibilità”, cioè il meccanismo per cui, per particolari caratteristiche, alcuni eventi ci appaiono maggiormente rilevanti. Ad esempio le persone, in base ai dettagli delle notizie fornite loro, tendono a sovrastimare il numero di morti provocati da disastri aerei rispetto a quelli dovuti a incidenti stradali, solo perché la catastrofe aerea ha una maggiore risonanza mediatica rispetto agli incidenti che accadono ogni giorno su strada.
Viviamo quindi nell’epoca in cui siamo vincolati dal punto di vista della libertà di pensiero, di lettura, ma anche nella conoscenza, poiché i mezzi di comunicazione attuale ci offrono, secondo lo studio di alcuni sociologi, informazioni sul mondo che ci circonda, ma non vera e propria conoscenza, perché non vengono spiegate le profonde ragioni che stanno dietro ai fatti. Ciò non significa che i mass-media non possono aiutarci a conoscere veramente il mondo in cui viviamo, ma devono fungere da stimoli per approfondire le nostre conoscenze, per poter comprendere ciò che è vero da ciò che non lo è e quindi permetterci di non creare false  convinzioni. Per questo si dice che i mass-media provochino un knowledge gap, o divario conoscitivo, per cui si creano differenze tra le persone che sono stimolate a cercare di capire ciò che le circonda e quelle che si adagiano in una visione superficiale della realtà.
Quindi coloro che possono trarre maggiore vantaggio dai media sono quelle più acculturate, che hanno le capacità di scegliere le informazioni più giuste e quindi difendersi da una visione manipolata della società e dalla disinformazione. Ma allo stesso tempo non solo sono più libere di leggere, ma anche di scrivere, perché, così come sono condizionate dalle informazioni che provengono da Internet, nel modo di comportarsi, nello stile di vita, lo sono anche nei modi di scrivere, poiché sono indotte a parlare di ciò che interessa maggiormente la gente, a seguire il loro pensiero, appunto  influenzato dalla società moderna, per avere riscontri positivi e di conseguenza anche dei guadagni.
Per ciò penso che la nostra cultura attuale sia molto condizionata dalle nuove tecnologie e da Internet, che possono avere caratteristiche positive e negative, ma è fondamentale una cultura personale approfondita e, come riteneva il sociologo statunitense Mills, è necessario essere capaci di distacco ed essere attenti all’invisibile. Per questo occorre osservare i fatti in base al proprio pensiero e alla propria opinione e non considerare solo ciò che si riscontra facilmente con la visione collettiva della società, ma appunto avere un proprio giudizio critico.
 Dotto Laura, 3° B s.u.

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